Vaccinazioni anti Covid-19: rischio o opportunita?
Codogno, 30 gennaio 2020: primi due casi di covid in Italia. Nessuno sapeva quello che sarebbe successo. Sono passati 600 giorni da quella data: lunghe giornate in cui siamo stati bombardati da immagini, dati, conferenze stampa. Abbiamo rispettato nuove regole e abbiamo cambiato le nostre abitudini, il nostro modo di lavorare, studiare e relazionarci con gli altri. In poche parole, abbiamo stravolto la nostra vita.
Passano quasi 12 mesi e dopo lotte politico-sanitarie, ricerche e sperimentazioni, iniziamo a vedere la luce in fondo al tunnel. È Claudia Alvernini, infermiera ventinovenne, la prima fortunata a ricevere il vaccino e da quel momento la campagna vaccinale incomincia a ingranare. Si vedono i primi risultati incoraggianti, i dubbi di molti sul vaccino si diradano. Passano i giorni e arriviamo ad oggi: Il 70% della popolazione italiana è vaccinata con ciclo completo, facciamo meglio di Francia e Germania, ma nonostante la grande adesione è necessario rispondere ad alcune domande che ronzano nella testa delle persone.
In questo articolo vogliamo fare proprio questo. Siamo partiti dai dubbi e dalle domande più frequenti e abbiamo dato risposte semplici, chiare ed esaurienti, per offrire una panoramica completa della campagna vaccinale in Italia.
Perché mi dovrei vaccinare?
Perché i vaccini sono sicuri, efficaci e salvavita. Offrono una difesa forte anche se serve tempo per costruirla, abbiamo il massimo della protezione solo dopo la seconda dose. Una minima possibilità di contagio rimane, per questo è importante continuare a seguire tutte le precauzioni sanitarie che abbiamo imparato negli scorsi mesi.
E le varianti?
Se poche persone si vaccinano i contagi aumentano. Se la trasmissione aumenta è molto probabile che nascano nuove varianti. Ad oggi, i vaccini si sono rivelati efficaci contro tutte le varianti, basti pensare al vaccino Pfizer, la cui efficacia cala solamente dal 93,7% al 88% per la variante Delta. Quindi, proprio per evitare la nascita di varianti sempre più potenti, è fondamentale vaccinarsi.
Ma nel lungo termine? Ci saranno effetti collaterali?
Dubbio lecito. In effetti, vista la situazione di emergenza, non è stato possibile condurre studi a lungo termine prima della campagna di vaccinazione. Tuttavia sulla base delle conoscenze scientifiche che riguardano il sistema immunitario e le reazioni del nostro organismo ai vaccini mRNA, la comunità scientifica è convinta della sicurezza a lungo termine dei vaccini. C’è da aggiungere che è molto più probabile che la nostra salute venga compromessa irreparabilmente da qualche malattia che avremmo potuto evitare con il vaccino.
È ancora un farmaco sperimentale!
No, non è sperimentale. Per fare chiarezza su questo punto dobbiamo fare un passo indietro e chiederci: come si approva un vaccino?
Ci sono 5 fasi:
- Test in laboratorio per verificare qualità e caratteristiche;
- Test non clinici su cellule in vitro e su cavie, lo scopo è capire se il vaccino fa ciò per cui è stato sperimentato e se ha effetti effetti avversi particolari;
- Prima fase dei test clinici: si testa su pochi volontari la sicurezza del vaccino;
- Seconda fase dei test clinici: si testa su un numero maggiore di volontari, si inizia a capire l’efficacia del vaccino;
- Terza fase dei test clinici: si testa su decina di migliaia di persone e ci si accerta di sicurezza ed efficacia;
Dopo queste cinque fasi, si inviano tutte le informazioni alle Autorità di controllo che, dopo ulteriori analisi, decidono se approvarlo o no. I vaccini contro il coronavirus hanno superato l’intero procedimento, non si può dire che siano ancora sperimentali.
Ci hanno messo troppo poco tempo, di solito ci vogliono anni!
È vero, solitamente ci vuole parecchio tempo per arrivare all’approvazione di un farmaco. Però vista la situazione di estrema emergenza, le autorità di controllo si sono coordinate meglio richiedendo i risultati dei test non appena disponibili. Non solo. Le risorse economiche e i professionisti al servizio di questo progetto sono stati di gran lunga superiori alla norma. Grazie a tutto questo l’approvazione è stata rapida ed efficiente.
Ma perché ci sono ancora tutti questi casi?
Se la popolazione è grande e vaccinata è normale che qualche nuovo caso di contagio ci sia, seppur con sintomi lievi. Il problema però si ingrandisce quando buona parte della popolazione non è vaccinata e se non si seguono le misure sociali. Perché? Perché così il virus è più libero di circolare, possono nascere nuove varianti ed essere contagiate persone che, nonostante siano vaccinate, sono particolarmente fragili.
Quali sono i prossimi passi?
Siamo arrivati alla terza dose per i pazienti più fragili come immunodepressi, pazienti oncologici e in attesa di trapianto. A seguire ci sarà probabilmente una dose di rinforzo anche per altre categorie.
Va bene, ma perché mi devo fidare?
Viviamo in un mondo complesso. Ognuno di noi è esperto nel fare qualcosa o specializzato in un determinato ambito. Un pilota, ad esempio, è capace di condurre un aereo. Quando io, studente, cuoco o idraulico salgo su un aereo sono tranquillo perché mi fido del pilota. So che è un esperto, ha delle competenze che io non ho e mi fido di lui. Sono sicuro che mi porterà a destinazione. Non finisce qui. Quando sono sul velivolo io so che un ingegnere lo ha progettato e che dei tecnici esperti lo hanno controllato prima della mia partenza. Mi fido anche di loro, so che l’aereomobile arriverà a destinazione integro.
Allo stesso modo dovremmo fidarci di chi alla medicina ha dedicato tutta la propria vita. La paura e i dubbi sono comprensibili ed è per questo che dobbiamo affidarci a chi ne sa più di noi.
6 ottobre 2021